Migliori: ruolo importante per l'Italia

Televideo RAI

16 July 2012

La 21° sessione annuale dell'assemblea Parlamentare dell'Osce, l'organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, ha eletto nuovo presidente l'on. Riccardo Migliori, già vice presidente e leader della delegazione italiana. E' questo un bel risultato per la diplomazia nazionale, che porta un suo rappresentante ai vertici di quella che viene considerata una piccola Onu. "Per l'Italia raggiungere il vertice dell'Osce non è solo una questione di rango, ma di ruolo", spiega a Televideo l'on. Migliori. "Questo ci dà la possibilità di sviluppare alcune politiche specifiche soprattutto nel sud del Mediterraneo. I paesi nordafricani chiedono cooperazione, sicurezza, diritti, come ad esempio la Tunisia. Noi dovremmo aprire le porte dell' Osce a queste realtà, affinché la primavera araba abbia uno sbocco realmente democratico."

La questione dei Balcani

Il sud del mediterraneo non deve però oscurare il problema del nord dell'Adriatico...

"Assolutamente no. Per questo governo, come per i precedenti, la questione dei Balcani riguarda la sicurezza nazionale. Il nostro sistema di sicurezza considera i Balcani territorio nazionale", spiega Migliori. "E' un territorio estremamente irrequieto, ci sono moltissime tensioni, la Macedonia non ha ancora avuto il permesso dalla Grecia di chiamarsi Macedonia, le minoranze albanesi in Serbia sono sul piede di guerra nei confronti di Belgrado, è tutto magma che ribolle dentro una pentola, che se scoppia provocherà danni seri anche al nostro Paese".

Di fatto l'area mediterranea è quella tenuta più sotto osservazione da parte dell'Osce...

"Soprattutto i Balcani saranno per noi il teatro di grandi iniziative politiche, per far sì che in quell'area si faccia largo nei popoli l'idea di una coesistenza pacifica , a partire dalle scuole e dalle università ".

Ci sono già state iniziative sul campo?

"Sì, a Tetovo c'è l' università di una minoranza albanese che è una struttura dell'Osce (South East European University, ndr), frequentata anche da cittadini di lingua macedone, che funziona dal 2001".

Il controllo elettorale dell'Osce

L'Osce esercita anche importanti funzioni di monitoraggio elettorale. In Libia la situazione non è completamente sotto controllo...

"L'Osce è più importante organizzazione al mondo per il monitoraggio elettorale. Nei prossimi mesi ci saranno appuntamenti molto importanti. Ci sono le elezioni in Bielorussia, in Ucraina, dove c'è il caso Tymoshenko aperto, in Georgia, dove c'è una questione irrisolta sui problemi dell'integrità territoriale. Sono nodi fondamentali per dimostrare la nostra capacità di controllo e monitoraggio. Quanto alla Libia, il viceministro degli esteri libico, che è presente qui a Montecarlo, mi ha detto che quelle di sabato scorso sono state le ultime elezioni effettuate senza il controllo dell'Osce. Il prossimo anno ci saranno le politiche, e lì ci saremo. Quest'anno in Libia ci sono stati parecchi problemi di sicurezza, che non abbiamo avuto in Tunisia, dove siano stati presenti".

La Russia e le Ong "agenti stranieri"

Qualche giorno fa la Russia ha dichiarato "agenti stranieri " le ong estere impegnate in attività politiche...

"Siamo molto preoccupati per questo – confessa Migliori - anche se i colleghi russi che sono qui minimizzano e dicono che quella legge va interpretata. Noi stiamo facendo un discorso inclusivo della Federazione russa, delle strutture euroasiatiche, perché 'non possiamo regalarli alla Cina', ma non possiamo altresì chiudere gli occhi di fronte alle limitazioni delle libertà fondamentali in quel paese. E quindi saremo impegnati anche su quel versante".

Libertà fondamentali che in molti paesi dell'Asia centrale sono un'utopia. Ho verificato, in un recente viaggio nello Xin Jang (regione autonoma cinese all'estremo ovest del paese), che la maggioranza uigura, turcofona e islamica, subisce molte privazioni di diritti fondamenntali da parte del governo di Pechino. Di fatto, anche se tutto all'apparenza sembra tranquillo, c'è una notevole limitazioni delle libertà civili...

"Sappiamo bene che la situazione ad Urumqi (la capitale della regione, ndr) è delicata, e che ci possono essere ricadute sulle aree di confine molto preoccupanti. Sette mesi fa ho ricevuto alla Camera, insieme alla presidente Bindi, i rappresentanti del movimento di resistenza uiguro, e ci hanno fatto presente la situazione drammatica che si vive in quella realtà. Quell'area è anche difficile da raggiungere, c'è un isolamento fisico, oltre che mediatico".

La Mongolia trampolino verso Est

All'apparenza comunque è tutto tranquillo, io sono arrivato ai confini con la Mongolia e non si vedono militari, posti di blocco..."

"A proposito di Mongolia, quello sarà il mio primo viaggio da presidente, perché la Mongolia ha chiesto di passare da paese partner a paese membro, e questo è un fatto molto importante, perché la Mongolia ci serve per estendere la sicurezza ed i diritti verso est, anche se i cinesi non sono molto contenti".

La sua elezione può essere stata favorita dal prestigio internazionale del premier Monti?

"Non credo che ci sia stato un rapporto causa effetto. Io sono stato candidato a vice-presidente dal Ppe l'anno scorso, quando il premier era Berlusconi".

 

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